Il quartiere San Pellegrino, il vanto, l’orgoglio ed il motore della Città, di Giulio della Rocca.


, di Giulio della Rocca.

Il quartiere San Pellegrino, il vanto, l’orgoglio ed il motore della Città. La tavola è ancora lì. Quella della foto. 

Durante l’amministrazione Arena c’era già, è ancora li. 

Forse serve un momento di riflessione? 

Piccole grandi sfide per la Vetus Urbs che non riesce ad uscire dal medioevo. Per La versione moderna di San Pellegrino in Fiore è tardi: domani è il primo Maggio, dopo domani Santa Rosa ed il prossimo Natale è alle porte. 

Le somme del Natale 2022 di Viterbo sono per chi ama parlare, recriminare e vivere nel passato. 

Al ristorante ci dimentichiamo di aspettare a lungo purché il cibo sia buono. 

E’ tempo di fatti e di programmazione. 

É un pò tardi per la prima uscita della versione moderna di San Pellegrino in Fiore per il 2023 ma ci sono i tempi per non farci trovare impreparati per Santa Rosa, e sopratutto per il prossimo Natale. 

I nostri 117 eroi porteranno Rosa ancora una volta a destinazione e saremo tutti di un sentimento ma sulla gestione dei flussi delle migliaia che accoreranno e sul Natale 2023 si deve lavorare da adesso. 

Non bisogna mai dire a chi più intelligente di noi come fare le cose ma tra Talete, Francigena, contratto per la pulizia e fondi del PNRR, la giovane amministrazione ha anche troppo cui pensare. 

E’ tempo di chiedere aiuto! C’è la società civile, l’associazionismo, la camera di commercio, la fondazione Carivit, l’università e le scuole oltre alle nascenti reti su cui poter fare conto. 

Ancora prima, c’è una piccola schiera di consiglieri eletti che scalpitano per fare. 

Perché mai la nuova amministrazione non condivide responsabilità e risultati? 

La città è di tutti, giusto? Perché non coinvolgere quanti più possibili e dare spazio alle energie che vogliono solo aiutare? 

Le vecchie logiche partitiche sono superate dal civismo, giusto? Speriamo che la sensazione di onnipotenza da vittoria elettorale sia finita e che subentri la consapevolezza che da soli non si fa nulla. 

Il 60% della città è dalla parte della “Frontini” ma soffre e scalpita. 

Ci vuole il cambio di passo che significa far fare ai dirigenti il lavoro per cui percepiscono circa €100.000 l’anno, lasciare spazio alle energie già pronte a dare una mano e concentrarsi sui grandi temi per cui serve pianificazione e progettualità. 

A cosa mi riferisco? Il decremento demografico, l’economia stagnate, la visione della città del XXI secolo, la “mondezza” che può solo aumentare ed altre meraviglie della vita moderna.

Essere i primi della classe significa farsi trovare preparate per il compito in classe non tenere con una mano chiusa la finestra quando è freddo e con l’altra provare ad aprire la porta 6 metri lontano. 

Tanto meno presentarsi con 45 minuti di ritardo per il test di un’ora. Il coraggio di governare significa scegliere e dare fiducia, non provare a fare tutto ed inevitabilmente arrivare tardi. 

Coraggio!

Giulio della Rocca


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